Aurelio De Laurentiis ha concesso una lunghissima conferenza stampa nel corso del Passepartout Festival parlando a tutto campo di calcio, dei colleghi e del sistema: attaccando tutti
De Laurentiis contro tutti. L’attesissima conferenza stampa del presidente del Napoli al Passepartout Festival si è trasformata in un vero e proprio sfogo a tutto campo.
De Laurentiis e i giornalisti
Le sue conferenze stampa si trasformano spesso in un serrato botta e risposta con i giornalisti. AI quali De Laurentiis dedica un pensiero non esattamente conciliante: “Li chiamo pennivendoli, perché copiano e incollano. Gli articoli sembrano fatti con la carta carbone, possibile che nessun si si inventi qualcosa o trovi una notizia? Sono invadenti in modo insopportabile. Vi sembra normale che mentre un calciatore è nello spogliatoio a concentrarsi, magari c’è Manolas che dice le sue preghiere, bacia i santini, o un altro con le mani giunte verso il cielo, c’è chi ha la palla scesa, il pisello a destra, arrivano loro con le telecamere perché dicono di avere il contratto con Sky? Io sarò visionario, ma ho una visione: Sky era una signora televisione. Ma oggi Rai e Mediaset sono meglio”.
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Lo Stato è perdente
De Laurentiis si schiera dalla parte del presidente della Fiorentina Commisso: “Ha già buttato 350 milioni, vuole fare lo stadio e gli viene detto quello non si può toccare perché un monumento. Ma un monumento a cosa? La gente che è vessata a vita da moglie, amanti e lavoro vuole andare in uno stadio a sfogarsi. E tu gli impedisci di modernizzarlo perché è un monumento? La verità è che nella burocraziadomina la politica. Ce l’hanno con Commisso perché è americano, secondo i bucrocrati Commisso è un potere da annientare. In realtà lo è perdente, ma alla fine vince sempre: noi noi stiamo zitti e a pecoroni”.
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Una serie TV su Napoli e Maradona
De Laurentiis annuncia anche una produzione televisiva, un vero kolossal in tre stagioni: “Produrremo una serie divisa in tre parti, una per ogni stagione. Oltre 150 interviste, ore e ore di girato. La prima parte sarà la storia del Napoli dal 1984 al 2001, quella di Maradona. La seconda stagione sarà sulla storia del Napoli dalla fondazione agli anni ’80. La terza stagione riguarderà i 17 anni della mia presidenza”.
E per quanto riguarda l’impegno della famiglia a Bari… De Laurentiis rilancia: “Ci siamo buttati quando De Caro, esponente del PD di Bari, un mio amico, mi ha chiamato chiedendomi di interessarmene quando la società era fallita. D’altronde lo avevo già fatto con il Napoli. Mi aveva chiesto di scrivere un paio di pagine con qualche idea. Ne ho tirate giù trenta. Ho chiesto a mio figlio di occuparsene: ma inizialmente mi disse che del calcio non ne voleva sapere. Poi dopo due ore mi disse che aveva cambiato idea”.