Jose Mourinho, da quest'anno tecnico della Roma (Getty Images)
Lo Special One dedica parole speciale al giocatore che più di ogni altro vorrebbe alla Roma, Cristiano Ronaldo arrivando a chiedergli bonariamente di andarsene dall’Italia
Tra José Mourinho e Cristiano Ronaldo il rapporto è davvero speciale. I due non sono solo connazionali: c’è un rapporto che va al di là della stima reciproca. C’è un notevole affetto tra i due. Al punto che…
…che Mourinho nel corso di una lunga intervista concessa al Sun avrebbe platealmente chiesto a CR7 di andarsene una volta per tutte dall’Italia e di lasciarlo in pace.
Parole pronunciate con il solito tono provocatorio e scanzonato di Mourinho… sotto le quali si legge un invito indiretto a seguirlo: “Ne ho abbastanza di lui – dice Mourinho al podcast sportivo edito dal magazine britannico The Sun – forse è il caso che se ne andasse e mi lasciasse in pace una volta per tutti. Non è un ragazzino di 25 anni: ne ha 36. E quanti gol segna? Non meno di 35: è incredibile, i suoi numeri parlano da soli. Cristiano Ronaldo resta un incubo, soprattutto per i suoi avversari”.
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José Mourinho torna in Italia dieci anni dopo il Triplete con l’Inter e non fa mistero che Cristiano Ronaldo alla Roma lo vorrebbe allenare molto volentieri: “Il fatto che sia comodamente il capocannoniere della Serie A dice moltissimo. Segna sempre, segna ovunque: il che fa capire che il suo stile di gioco si adatta al campionato e alla squadra nella quale gioca. Un talento straordinario, unico. Magari si muove meno, con diagonali più brevi senza allargare troppo il gioco, ma è sempre decisivo, è sempre nel vivo del gioco. Con il Portogallo potrebbe ancora una volta essere assolutamente decisivo perché giocherà da vero numero 9, magari con un pochino di libertà in più”.
Mourinho vede in CR7 un punto di riferimento fondamentale per il Portogallo, che difende il titolo europeo: “Gli altri giocatori non lo avvertono come un peso, o una stella. É il leader e sotto questo aspetto viene assolutamente accettato e rispettato. É come se intorno a lui ci fosse un’aura di invulnerabilità. I suoi compagni di squadra lo sanno e ne sono ben contenti”.
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