Padel, la diffusione è a macchia d’olio: nasce una nuova struttura

Padel, la diffusione è a macchia d’olio: nasce una nuova struttura. Lo sport che fa più proseliti del calcio è ormai praticato in tutta Italia

La diffusione del padel in Italia è ormai inarrestabile. Lo sport così tanto simile al tennis sta diventando un fenomeno di costume, complice il coinvolgimento di tanti ex grandi atleti campioni in diversi ambiti che amano cimentarsi in questa disciplina. Dopo le nuove strutture inaugurate nel nostro meridione, in Puglia e in Calabria, un nuovo campo da padel è stato realizzato nelle Marche, esattamente al Tennis Moie Sporting Club in provincia di Ancona in un’area messa a disposizione dal Comune. Questa mattina il campo è stato inaugurato alla presenza del sindaco di Moie, Tiziano Consoli e del suo vice Mario Pastori.

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Proprio il Comune di Moie ha annunciato attraverso un comunicato quali saranno le dinamiche sull’utilizzo della struttura: “Il Comune – spiegano dal Municipio – ha risposto ad una richiesta dell’associazione sportiva, che a sua volta si occuperà della manutenzione e della gestione della struttura, che si presenta in erba sintetica, delle dimensioni di circa 20 metri per 10, adiacente ai campi da tennis. Le modalità di fruizione del nuovo impianto verranno disciplinate dalla convenzione relativa al complesso sportivo. Una bella sinergia pubblico-privato, allo scopo di incrementare le opportunità di fare attività fisica per i cittadini, in particolare per i giovani”.

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Padel, parla il sindaco di Moie: “Il nuovo impianto è una nuova opportunità per tutti”

Il più entusiasta di tutti per la nascita di questa struttura è il sindaco di Moie, Tiziano Consoli: “Se a Moie abbiamo un campo da padel dobbiamo ringraziare il presidente Latini, un ragazzo entusiasta del suo lavoro – ha sottolineato Consoli – in cui mette tutta la sua passione e competenza fino a raggiungere, come in questo caso, l’obiettivo. Il nuovo impianto si aggiunge alle molte offerte sportive e ricreative del nostro territorio. Cercheremo di svilupparne, se possibile, anche altre”.