Il presidente della Sampdoria Massimo Ferrero si racconta in un’intervista su Rai3, parlando del suo passato ma anche del futuro del calcio
Massimo Ferrero è da anni uno dei personaggi più amati e odiati del mondo del calcio italiano. Il produttore cinematografico, da quando ha acquistato la Sampdoria, è stato protagonista di tantissimi sketch divertenti e altri decisamente più pittoreschi: note sono le sue espressioni durante le partite o le interviste ai microfoni delle tv.
Ferrero ha raccontato alcuni dettagli del suo turbolento passato in una lunga intervista rilasciata al programma di Rai 3 “In barba a tutto”, parlando anche delle vicende più attuali riguardanti la Serie A ed il mondo del calcio in generale.
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Massimo Ferrero ed il suo periodo in carcere: “Ho preso tanti schiaffi”
Il presidente della Sampdoria, ormai settantenne, ha fatto un bilancio della sua vita. Ferrero si è autodefinito un uomo fortunato, quasi un miracolato. Ma la sua vicenda più dura è stata quella della sua permanenza in carcere:
“Ho fatto sei mesi in carcere la prima volta, poi altri due mesi la seconda volta. Lì sono stato sfigato. Io non ho fatto niente, si sono sbagliati. Entro in questo penitenziario dove c’era una rivolta in corso e mi sono buttato in mezzo. Come un cretino, ho preso solo schiaffi“.
Il patron blucerchiato non è sicuramente uno da mezze misure e quando c’è da farsi sentire è sempre in prima linea. Come ad esempio nell’ultima riunione di Lega in cui era necessario votare sullo “spezzatino” proposto da DAZN.
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Ferrero si è opposto con tutte le forze: “Abbiamo fatto una votazione non giusta secondo me. DAZN ha proposto lo spezzatino. Io allora ho detto se vuole fare dieci orari diversi ci devono dare i soldi. Tutti facevano demagogia. Io ho detto votiamola, se paga bene altrimenti niente. Quando tutti hanno votato a favore dei dieci slot mi sono incavolato, ho gridato e ho fatto ragionare gli altri Presidenti“.
E sulla Superlega? Niente da fare, Ferrero è assolutamente contrario. E lo ha fatto presente ad Andrea Agnelli: “Non c’è Sampdoria senza Juve ma non c’è nemmeno Juve senza Sampdoria”.