Diego Maradona, l’amico di una vita si commuove nel suo ricordo. Una lettera aperta che presto potrebbe diventare uno spettacolo teatrale
Pochi in Italia l’hanno conosciuto meglio di lui, prima in campo e poi anche fuori. Tutto l’affetto di Ciro Ferrara per Diego Maradona è finito in un libro (‘Ho visto Diego – E dico ‘o vero’) ma è impossibile concentrare tutto solo in quelle pagine. Ecco perché ogni volta che può parlarne, è come una liberazione.
Come nelle ultime ore con ‘Il Maradona che nessuno conosce‘, evento streaming organizzato da AWE Sport. Una chiacchierata tra Ciro Ferrara e il giornalista Tony Damascelli, prima firma de ‘Il Giornale’, per raccontare Diego a chi l’ha vissuto e a chi non l’ha conosciuto.
Una persona e non un personaggio, lo ribadisce con forza l’ex capitano del Napoli che lo ha vissuto quado era ancora un ragazzino. Aveva 17 anni quando ha cominciato ad affacciarsi alla porta della Prima Squadra e Diego lo ha preso sotto la sua ala protettrice. E lui confessa che a quell’età non aveva ancora la personalità per affrontarlo, l’esperienza per dargli un consiglio perché chi viveva con lui sapeva (quasi) tutto del suo privato.
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Diego Maradona, l’amico si commuove: un monologo che finirà a teatro
Ancora commosso, Ciro Ferrara ricorda come “l’unico modo per strappare via Diego dal male era portarlo al campo. Solo il calcio poteva tenerlo lontano da tutto il resto“. Ma ribadisce ancora una volta che c’era un Maradona privato e un Maradona atleta, due cose diverse.
Diego si è fatto del male, tanto, e lo ha fatto da solo. Poi in compagnia della squadra era un’altra cosa: una persona generosa, che metteva sempre il gruppo davanti a tutto. “Quando abbiamo vinto la Coppa Uefa in Germania, davanti alle telecamere mi indicò come il protagonista di quella vittoria, perché ero napoletano. Sappiamo tutti che invece era lui il grande trascinatore delle nostre vittorie”.
Alla fine dell’incontro, il monologo di Ciro Ferrara che finge una telefonata con l’amico, dicendogli cose mai dette prima. Parole scritte subito dopo la morte del campione che presto potrebbe anche diventare un testo teatrale.