Si conclude con la vittoria dei turchi dell’Anadolu Efes Pilsen l’Eurolega di basket; terzo posto di conslazione per l’Armani Exchange Milano che batte il CSKA Sofia
Torna in Turchia l’Eurolega di basket: battendo in finale il Barcellona per 86-81, l’Anadolu Efes Pilsen si laurea campione d’Europa riprendendosi quella soddisfazione solo accarezzata nel 2019.
La squadra di Ataman conquista una partita equilibrata e in bilico giocata purtroppo ancora una volta senza pubblico a causa delle restrizioni imposte dal ministero della sanità tedesco anche alla Lanxess Arena di Colonia. Una bella partita che i turchi portano a casa grazie a 21 punti di Larkin e a una prestazione gigantesca di Micic, 25 punti e MVP assoluto della partita. Un ciclo lungo quello della squadra di Istanbul che ha impiegato almeno quattro anni per strutturarsi e arrivare al bersaglio grosso, con tante motivazioni derivate dalle delusioni degli ultimi anni.
Barcellona meglio in avvio, Efes che esce alla distanza grazie anche al round-up dei giocatori di panchina con un paio di acuti anche da giocatori inattesi come Pleiss. Il finale premia la maggiore concretezza e lucidità della squadra turca che zittisce Davies, Mirotic e soprattutto Kuric con troppa imprecisione nei momenti decisivi della partita. Per la squadra turca, dopo 14 titoli nazionali, è il primo titolo di Eurolega in assoluto, il secondo trofeo europeo dopo una Korac nel 1996 e una Saporta Cup nel 1993.
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L’Armani Exchange Milano, battuta dal Barcellona in semifinale, si accontenta di un terzo posto che è amaro, per le tante aspettative che circondavano la squadra di Messina, ma merita di essere sottolineato con entusiasmo considerando da quanti anni i milanesi non riuscivano ad arrivare a questo livello europeo. Milano batte di dieci punti, 83-73 il CSKA Sofia e torna sul gradino più basso del podio come nel 1992, ultima volta che riuscì ad accedere alla Final Four europea di punta.
Milano gioca senza Delaney e Datome e vince grazie a fisicità e statistiche migliori non solo al tiro, ma soprattutto a rimbalzo. L’assenza di un Hackett acciaccato tra i moscoviti ha fatto il resto.
Pesa mancare la finale? Eccome. Ma pesavano molto di più quasi trent’anni senza una medaglia europea. E da qui l’Olimpia può ripartire per la prossima campagna di Europea nel tentativo di colmare il gap di questa stagione.
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