Nella penultima tappa del Giro d’Italia, splendido attacco di Damiano Caruso che corre davanti per tutta la tappa, una salita dopo l’altra
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Vittoria epica di Damiano Caruso nella penultima tappa del Giro d’Italia fino al traguardo dell’Alpe Motta, ultima salita di questa edizione. Straordinaria l’azione del ciclista italiano che attacca dall’inizio alla fine per salire sul podio e andare a insidiare la maglia rosa. Una vittoria che vale il secondo posto assoluto alle spalle della maglia rosa Egan Bernal.
Prima della tappa a cronometro individuale che domani chiuderà il Giro sono ben tre le salite a fare selezione. É l’ultima grande occasione per i ciclisti che stanno inseguendo Egan Bernal ormai da due settimane per piazzare un attacco al ciclista colombiano. Tempo variabile, qualche scroscio.
L’attenzione di tutti è su Bernal, in particolare quella di Damiano Caruso che corre sempre in attacco con grande aggressività e determinazione nel tentativo di salire sul podio. L’offensiva di Caruso inizia fin dalla salita al Passo di San Bernardino con Bernal che segue da lontano. Poi prosegue sullo Spluga per farsi ancora più intensa verso l’Alpe Motta. A uno a uno Caruso sfinisce tutti i suoi avversari, l’unico che gli resta a ruota, senza per altro collaborare molto, Bardet. A due km dall’arrivo Caruso saluta anche lui e se ne va in assoluta solitudine per guadagnare secondi pesanti su Yates e anche su Bernal, che tuttavia regge in classifica generale confermandosi maglia rosa.
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La classifica generale alla vigilia della tappa a cronometro verso Milano vede Egan Bernal saldamente in maglia rosa: secondo Damiano Caruso a 1.59”, difficile che possa recuperare nella cronometro, mentre Yates è a 3.23. L’inglese di fatto poteva essere l’unico vero rischio per il colombiano che con un’altra tappa di grande gestione ha messo al sicuro la sua vittoria finale. Quarto Vlasov a 7.07” poi Bardet a 7.48”.
Domenica, 21esima e ultima tappa del Giro d’Italia che farà il suo arrivo a Milano. La corsa si chiude così come si era aperta, e dunque con una cronometro individuale: ma mentre la primissima tappa era stata un semplice cronoprologo, di poco meno di nove chilometri, l’ultima frazione offre una percorrenza media di tutto rispetto, 30 chilometri, e un lungo arrivo cittadino nel pieno centro di Milano da viale Monza a Loreto, poi lungo corso Buenos Aires, corso Venezia e l’arrivo davanti al Duomo.
Ci si attende un bel pubblico ma ci sono anche diverse insidie: curve estremamente strette e veloci, rotaie dei tram rotatorie, prima dell’arrivo sul lastricato del Duomo: i più veloci impiegheranno poco più di mezz’ora per completare il percorso. Si parte tradizionalmente dall’ultimo in classifica, alle 13.15, fino alla maglia rosa che dovrebbe partire indicativamente quattro ore più tardi.
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