Trazioni alla sbarra, una serie di esercizi per rinforzare i muscoli delle braccia delle gambe e per potenziare anche la schiena
Ormai la troviamo in molti parchi cittadini attrezzati per il fitness, ma c’è anche chi se la fa montare direttamente in casa. La sbarra sta diventando sempre di più uno strumento utilissimo per il nostro benessere fisico e se pensate che sia troppo complicata oppure pesante, forse adesso cambierete idea.
Le trazioni alla sbarra nascono come esercizi principali per aumentare sia la massa che la forza nella parte superiore del tronco, quindi in particolare nei dorsali e nelle braccia. Ma al tempo stesso durante queste sessioni lavorano bene anche il gran pettorale e il tricipite, quindi sono considerati esercizi completo. Ma l’aspetto più bello è che si possono fare ovunque, dalla palestra a casa come all’aria aperta.
Sono due le posizioni di partenza da poter utilizzare per ottenere i risultati migliori, cioè la presa prona e la presa inversa. Non dobbiamo pensare di poter cominciare subito con la sbarra prima di un buon riscaldamento e prima soprattutto di avere potenziato le braccia, ma intanto vediamo come fare.
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La corretta posizione di partenza è quella che si ottiene portando la sbarra all’altezza del petto, con i gomiti che devono essere rivolti all’indietro e le scapole in tensione. Quando otteniamo questa posizione potremo iniziare la fase di discesa, fino a quando il gomito non sia quasi del tutto disteso.
Le trazioni dovranno essere ripetute all’inizio per dieci volte, con una pausa di almeno due minuti fra una serie e l’altra. Questo almeno fino a quando non sentiremo che i muscoli delle spalle e quelli della schiena riusciranno a rispondere con maggiore efficienza alle nostre sollecitazioni.
La variante per le trazioni alla sbarra è quella con presa inversa che è decisamente più semplice rispetto a quella con presa prona. Per questo è indicata anche per chi ha una maggiore rigidità delle spalle. Le mani dovranno essere posizionate con la stessa larghezza delle spalle e non ravvicinate tra di loro. Solo così riusciremo avere una flessione del gomito completa e completare un giusto movimento con il bicipite. Anche in questo caso, dieci sollevamenti prima di una pausa.
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