Lutto nel calcio, addio a Burgnich: fu uno degli eroi di Messico ’70. Scompare a 82 anni l’ex grande difensore dell’Inter e della Nazionale italiana
Un altro lutto si abbatte sul mondo del calcio. Dopo Giacinto Facchetti e Mauro Bellugi, scompare un’altra colonna dell’Inter e della Nazionale degli anni ’60 e ’70. Questa notte se n’è andato ad ottantadue anni Tarcisio Burgnich, lo stopper più amato e celebrato del nostro calcio. L’ex difensore è scomparso nella notte in Versilia dopo una lunga malattia. Burgnich, nato a Ruda in provincia di Udine il 25 aprile 1939, era stato campione d’Europa con l’Italia nel 1968 e vicecampione del mondo nel 1970. E’ morto nella casa di cura S. Camillo a Forte dei Marmi (Lucca), dove era stato trasferito dopo una degenza all’ospedale Versilia. La salma sarà esposta nella casa funeraria Ferrante a Viareggio, la città dove l’ex calciatore e allenatore viveva da qualche anno.
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Tarcisio Burgnich, soprannimato ‘la Roccia’ per la sua forza fisica e la capacità di difendere sugli attaccanti avversari, è ricordato dagli appassionati di calcio per il clamoroso gol del momentaneo 2-2 realizzato contro la Germania nell’ormai leggendaria semifinale dei Mondiali del Messico nel 1970. Lui, che giocava per impedire agli altri di segnare, firmò uno dei gol più importanti nella storia del calcio azzurro.
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Chi meglio di due grandissimi attaccanti dell’epoca come Roberto Boninsegna e Gigi Riva possono ricordare al meglio l’amico Tarcisio Burgnich? “Quando giocava lui erano preoccupati tutti gli attaccanti, ne parlavo qualche tempo fa con Riva: “Che pessima domenica quando gioca Tarcisio. Che brutta notizia – ha commentato affranto Bonimba -, eravamo molto amici fin da quando giocavamo nelle giovanili dell’Inter. In allenamento lui mi marcava spesso ed era davvero difficile prendere palla, uno dei più grandi marcatori di sempre. In Messico ha marcato Pelé benissimo, era l’unico a poterlo fare in quel modo. Era un friulano tosto, e quando manca un amico così è davvero un pessimo momento”.
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