Come previsto arriva alla sua conclusione il rapporto tra l’Inter e Antonio Conte, troppi i dissensi sulla volontà del club di ridimensionare gli impegni economici
Prima ancora dell’incontro personale al vertice tra il presidente dell’Inter Steven Zhang e Antonio Conte arriva l’ufficialità sul divorzio tra club e tecnico. “Accordo consensuale sulla rescissione del contratto”, si legge in una nota del club che ha ringraziato il tecnico.
La notizia d’altronde era nell’aria: già da ieri si era diffusa la voce di una separazione consensuale. Conte e Zhang si erano visti in modo informale sabato. E il programma della società, ridurre di almeno un quinto tutti gli stipendi, cedere almeno due top player e condurre un mercato estremamente cauto ed economico, non avevano convinto Conte, forte di un terzo anno di contratto.
Ci doveva essere un ulteriore incontro che era stato rinviato: oggi la notizia della separazione. Conte incasserà cash la metà dell’ingaggio previsto per la prossima stagione, circa 7 milioni di euro. Ma sarà fin da subito libero di poter accettare qualche altra offerta.
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Chi prenderà il posto di Conte
“Tutto il Club desidera ringraziare Antonio per lo straordinario lavoro svolto, culminato con la conquista del diciannovesimo Scudetto. Antonio Conte rimarrà per sempre nella storia del nostro Club” si legge nello scarno comunicato stampa nerazzurro con cui la notizia è stata ufficializzata. La voce si è diffusa in un lampo sul web: i tifosi non l’hanno presa benissimo, criticando in modo molto vicace Steven Zhang accusato di disimpegno e di avere preso alla leggera il ruolo di proprietario e presidente del club. Le accuse riguardano la sua lunga assenza, il suo rientro coinciso con la richiesta di un taglio agli ingaggi ma ora la separazione da Conte diventa argomento di ulteriore tensione.
Difficile capire su chi potrebbe puntare adesso l’Inter per la panchina; da una parte Massimiliano Allegri, corteggiato anche dal Real e dalla Juventus che nel frattempo ha liberato Paratici, il suo grande avversario. Altre voci portano a Sarri, Mihajlovic piuttosto che a Simone Inzaghi.
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