Pioggia battente, strappi improvvisi e una tremenda caduta in avvio, l’arrivo di Gorizia della 15esima tappa del Giro d’Italia premia Victor Campenaerts
Al termine di una serie di salite e di strappi che hanno fatto grande selezione verso l’arrivo di Gorizia, molto imprevedibile tra curve, pavé e asfalto bagnato, Victor Campenaerts vince con pieno merito la 15esima tappa del Giro d’Italia tenendosi alle spalle dopo una lunga fuga Oscar Riesebeek. Non cambia molto in classifica generale.
Una frazione molto nervosa, condizionata non solo dalla tremenda caduta che costa il ritiro a ben quattro ciclisti e che costringe gli organizzatori a sospendere la tappa. Ma anche per via del maltempo. A incidere, ovviamente, anche la fatica seguita alla tappa dello Zoncolan e una certa irrequietezza meteo. Che si sfoga con una violentissima granditana proprio mentre il gruppo dei fuggitivi, guidati da Campenaerts, si isola verso gli ultimi strappi.
Tutto si risolve con un arrivo a due che vede il recordman dell’ora tornare a vincere una gara a tappe dopo due anni, la sua prima vittoria al Giro d’Italia dopo diversi piazzamenti. Riesebeek si accontenta del secondo posto seguiro da Arndt e Consonni senza alcun leader nelle prime posizioni della frazione.
Non cambia di fatto la classifica generale: il gruppo arriva con forte ritardo e con molta prudenza dopo le cadute e la pioggia battente che rischia di provocare scivolate e altri tonfi.
Il colombiano Egan Bernal mantiene 1.33” di vantaggio su Yates e 1.55” su Caruso. Il russo Vlasov scivola al quarto posto.
Immutate le classifiche della maglia a ciclamino, sempre sulle spalle di Sagan e quella della maglia blu, confermata a Bouchard.
Ci si attende tempo pessimo, anche la neve, per la 16esima tappa, forse la più dura del Giro: 212 km, da Sacile a Cortina d’Ampezzo. Si parte alle 10.50: due traguardi volanti ad Agordo e Sottoguda. Ben quattro i Gran Premi della Montagna: la Crosetta (1118), Passo Fedaia (2057), Pordoi (2239) e Giau, la Cima Coppi di questa edizione (2233), quattro scalate destinate a disegnare ulteriormente la classifica generale nella quale Bernal, apparso in gran forma, potrebbe fare il vuoto o accusare i primi attacchi da parte dei suoi inseguitori.
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