Giro d’Italia 2021, favoriti e percorso 14^ tappa: oggi è il giorno del ‘Mostro’, una delle tappe più attese sa tutti i big della classifica
Come se nulla fosse successo fono ad oggi anche se in realtà al Giro d’Italia 2021 è giù accaduto di tutto. La quattordicesima tappa però si annuncia come un vero spartiacque perché è arrivato il giorno del ‘Mostro’ che torna a distanza di tre anni dalla sua ultima volta.
La Cittadella-Monte Zoncolan chiama gli uomini di classifica anche se sul traguardo friulano potrebbe arrivare una fuga. Ma tutti gli occhi sono puntati su Egan Bernal (Ineos-Grenadiers) che ha dimostrato fino ad oggi di essere il più forte quando la strada sale. E poi la sua squadra è stata anche la più compatta, può scortarlo sino alla fase decisiva.
Almeno sulla carta, toccherà quindi agli altri muoversi. Come Simon Yates (BikeExchange), che non ha però buoni ricordi perché tre anni fa si staccò nel finale. Come Hugh Carthy (EF Education-Nippo) che l’anno scorso ha vinto nella Vuelta sull’Angliru, salita molto simile a questa. Ma anche Alexander Vlasov (Astana) che ha dimostrato di essere pimpante, oppure ancora la coppia della Deceuninck-Quick Step formata da Remco Evenepoel e Joao Almeida.
Tra gli italiani, i due più attesi sono certamente Damiano Caruso (Bahrain Victorious) ma soprattutto Giulio Ciccone (Trek-Segafredo) che deve rifarsi dopo il passo falso di Montalcino. Vincenzo Nibali invece è una grossa incognita.
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Quali sono i punti caldi nella 14^ tappa del Giro d’Italia? Un lungo trasferimento, che favorirà la fuga di giornata, almeno sino alla Forcella di Monte Rest, a circa 60 chilometri dal traguardo. Una salita lunga più di10,5 chilometri e con una pendenza media del 6% che servirà a scremare il gruppo.
Po la discesa per arrivare a Sutrio e salire verso lo Zoncolan. Da molti questo è giudicato il versante meno difficile rispetto a quello di Ovaro. Ma comunque sono 14,1 chilometri all’8,9% di media e un ultimo tratto costantemente sopra il 13%, con punte fino al 27% negli ultimi tremila metri, infiniti.
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Il versante di Sutrio è stato anche il primo nella storia sello Zoncolan al Giro d’Italia. Era il 2003, fu anche l’ultima pagina bella nella vita sportiva di Marco Pantani che quel giorno attaccò a ripetizione prima di arrendersi a Gilberto Simoni, qui vincitore due volte. Tre anni fa invece toccò ad un altro campione come Chris Froome.
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