Tappa dura e polverosa quella che porta a Montalcino al termine di un durissimo tratto di sterrato, vince Schmid in un arrivo a due con Bernal sempre più leader della classifica
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In una tappa caratterizzata da una lunghissima fuga e da un durissimo tratto sullo sterrato, vince Mauro Schmid che in volata brucia Alessandro Covi, protagonista di una splendida corsa.
Ma la vera impresa la compie Egon Bernal che annusa le difficoltà di tutti i suoi inseguitori in classifica e nel finale infligge un attacco letale che lo isola ancora maggiormente al comando della classifica generale.
La tappa riparte senza Tim Merlier, stremato dopo cinque giorni in ciclamino e con una tappa finalmente sotto il sole ma condizionata da lunghissimi tratti di un polveroso sterrato. Subito una bella fuga con una dozzina di atleti – tra i quali Gavazzi, Covi, Battaglin, Guglielmi e Van der Hoorn – si stacca acquisendo un discreto vantaggio. Nessuno di loro ha velleità di classifica generale: e forse anche per questo si isolano arrivando a 13’ di vantaggio.
Lo sterrato rende tutto più complesso: nel 2010 su questo stesso tratto ci fu una vera e propria battaglia nel fango che rimase memorabile. Stavolta ‘solo’ polvere e tanta fatica. Il gruppo, trainato dalla maglia rosa Bernal si sfilaccia con Evnepoel in grandissima difficoltà. Il primo traguardo volante a Castiglion del Bosto va a Gavazzi, così come quello di Castelnuovo dell’Abate; Vanhoucke si prende un GPM al Passo del Lume Spento ininfluente nella classifica della maglia blu. E mentre il gruppo si riavvicina inizia l’ultima salita con il secondo passaggio al Lume Spento dove Schmid e Comi sono gli unici superstiti del gruppone che si disunisce mentre Bernal alle spalle infligge un altro attacco per rafforzare la sua leadership.
Prima vittoria in carriera per lo svizzero Schmid che batte nella lunga volata Comi; ma a vincere sul serio è Egon Bernal che infligge un duro distacco a tutti a Ciccone ed Evenepoel che lo tallonavano in classifica.
Sempre più in rosa Egon Bernal che infligge oltre due minuti al fiammingo Evenpoel che precipita al settimo posto. Il colombiano ora ha 45” su Vlasov, l’unico che resiste senza accusare danni eccessivi, con Caruso primo degli italiani, terzo a 1.12”. Seguono i britannici Carthy e Yates che scavalcano anche Ciccone, ora a 2.24″, anche lui in difficoltà. Immutata la situazione nelle altre classifice: con Sagan in ciclamino, Bouchard in azzurro e Bernal che veste anche la maglia bianca del miglior giovane in gara.
La tappa numero 12 è una delle più dure del giro: 212 chilometri in un lungo tracciato appenninico che nasconde tantissime insidie. Si parte alle 11.20 da Siena: due i traguardi volanti a Sesto Fiorentino e a Santa Sofia. Interessanti le quattro salite previste: Monte Morello (598), Passo della Consuma (1060), Passo della Calla (1295) e Passo del Carnaio (770) prima della discesa verso Bagno di Romagna, con un altro arrivo in leggero falsopiano con tante rotatorie e un lungo rettilineo finale adatto ai velocisti: se saranno in condizione di resistere alle salite e arriveranno davanti.
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