Niente da fare per Lorenzo Sonego che si arrende in semifinale a Novak Djokovic al termine di una partita faticosissima e resa ancora più dura dal match sostenuto in mattinata contro Roblev
Esce tra gli applausi di un Foro Italico tutto in piedi a tributargli il giusto omaggio Lorenzo Sonego. Esce per mano del numero #1 del mondo, Novak Djokovic che con la simpatia e la sportività che lo contraddistingue lo applaude a sua volta al termine di una partita difficilissima anche per il fuoriclasse serbo: 6-3, 6-7(5), 6-2.
Primo set nel quale Djokovic fa valere la sua maggiore consistenza e Sonego non riesce a entrare nel vivo del gioco. Decisivo il break subito dall’azzurro nel quarto game, tutto cambia nella seconda partita. Sonego perde il servizio all’undicesimo game, se lo va a riprendere con Djokovic che serve per il match. Il tutto con il tennista torinese – reduce da una sfida durissima vinta appena poche ore prima contro Roblev – che gioca in modo divino e straordinariamente consapevole. Tiene testa al numero #1 del mondo, scambio dopo scambio, gli annulla due match point, lo costringe più volte all’errore portandolo fino al tie-break. In una gestione faticosissima della quale il serbo avrebbe fatto volentieri a meno. Sonego va sotto, rimonta, si porta sul 5-4 e in un crescendo emozionale proprio solo dei grandi eventi sportivi compie l’impresa portando il #1 del mondo al terzo set.
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Momenti di tennis altissimo nei quali il Foro Italico torna a essere bolgia, ma con grande rispetto per un Djokovic comunque molto amato, ed estremamente rispettato. Il terzo set chiede un’altra ennesima impresa. In una dinamica simile a quella del primo set, Sonego resiste poi cede il servizio nel quarto game e Djokovic stavolta non si ferma più. Anche perché fisicamente il torinese entra comprensibilmente in riserva. Senza rinunciare a lottare caparbiamente su ogni scambio, Sonego si arrende, costringendo tuttavia Nole a sudare tutte le camicie che ha…
Sonego vede la sua favola infrangersi contro un tennista sicuramente più forte, un fuoriclasse, un monumento. Ma resta tutto il valore della sua impresa straordinaria nella quale una volta di più il tennista torinese dimostra non solo il suo straordinario momento di forma, ma anche la sua coraggiosissima e indomabile caparbietà. Un tennis costruito su servizio e poche opportunità da sfruttare, con ostinazione.
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Novak Djokovic torna dunque in finale a Roma dove troverà in una sfida splendida Rafa Nadal, che nella prima semifinale aveva battuto il potentissimo americano di origine russa Opelka. Sarà la 57esima sfida tra i due: 29 le vittorie del serbo, 27 quelle del maiorchino. L’ultima volta si erano affrontati lo scorso anno nella finale del Roland Garros e Nadal aveva vinto in tre set.
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