Come previsto si conclude in volata la settima tappa del Giro d’Italia che trova in Caleb Ewan il solito spietato cannibale da volata; classifica immutata, Attila Valter resta in rosa
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Spunta il solito Caleb Ewan in una volata atipica, una pedalata feroce, dirompente che brucia tutti relegando a un ottimo secondo posto l’ottimo Davide Cimolai, l’unico che aveva provato a insidiare il velocista per eccellenza.
Dopo il maltempo e la durissima serie di salite che ieri avevano sgranato il gruppo rivoluzionando la classifica, una tappa interlocutoria dedicata ai velocisti. A meno di qualche fuga clamorosa. Al termine di una frazione condizionata da qualche strappetto, ma senza fughe davvero credibili, tutto si risolve in una volata assolutamente fuori dall’ordinario: una gran salitona al 12%, poi uno strappo, due curvoni pericolosi, una strettoia, e un lungo vialone in falso piano.
Tutti a marcare Caleb Ewan: Gaviria prova a giocare d’anticipo. Ma parte troppo presto. Peter Sagan rimane intrappolato in un contatto con Pasqualon e rischia una caduta rovinosa. Nizzola e Viviani arrivano scoppiati al momento del rush. L’unico a rendere la vita difficile a Caleb Ewan è un coraggiosissimo Davide Cimolai, l’ultimo ad alzarsi dalla bici per scoprire di essere solo secondo dietro all’implacabile velocista australiano: terzo Merlier.
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Per Caleb Ewan è la 49esima vittoria in carriera, la quinta al Giro d’Italia: cinque anche al Tour e una alla Vuelta. Non cambia la classifica generale con il magiaro Attila Valter, il primo ungherese a vestire una maglia rosa nella storia del Giro d’Italia, che conserva la leadership: immutati anche i distacchi con Evenepoel a 11”, Bernal a 16”, Vlasov a 24”e Vervaeke a 25”.
Tappa interlocutoria ma con qualche novità nelle classifiche speciali: Pellaud vince l’unico GPM a Chieti, pochi punti, e la maglia azzurra resta sulle spalle dello svizzero Gino Mader che aveva vinto ieri a San Giacomo. A Sagan, nuova maglia ciclamino, e Marengo i due traguardi volanti per la classifica a punti.
L’ottava tappa porterà i corridori da Foggia a Guardia Sanframondi, 170 km misti e spezzettati con un altro arrivo in salita: due i traguardi volanti, a Campobasso, anche questo in quota, e Castelvenere. Spicca la scalata alla Rocca della Selva, 1392 metri piazzata nel bel mezzo della frazione. Il secondo GPM, quarta categoria, è al traguardo a quota 455. Partenza alle 12.40. Le previsioni meteo parlano di variabilità con possibili piovaschi all’arrivo.
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