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Fit boxe: cos’è, come allenarsi e a chi lo consigliamo

Fit boxe: cos’è e da cosa nasce questa metodologia di allenamento che mescola il fitness con alcune mosse di boxe e kickboxing

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Quando il fitness incontra il ring diventa un metodi di allenamento efficace per molti soggetti. Nasce così la fit boxe, un metodo che mette insieme le normali pratiche del fitness con alcuni movimenti della boxe e più specificamente della kickboxing.

Non è uno sport da combattimento, perché i colpi sono portati esclusivamente contro un sacco oppure contro i guantoni di chi si allena con noi. Ma in concreto aiuta a combattere lo stress, serve per un efficace e rapido dimagrimento e aiuta anche ad avere una condizione muscolare più tonica, in particolare nei soggetti troppo sedentari.

Il punto di partenza è semplice. La fit boxe può essere praticata in ogni palestra che ospita già lezioni di fitness e che ospitano anche sacchi a base mobile, quelli delle arti marziali. Lo scopo non è quello di imparare una tecnica di difesa ma migliorare la forma fisica. Per questo l’allenamento aerobico può durare dai 30 ai 60 minuti ogni seduta, tutto a ritmo di musica.

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LEGGI ANCHE QUESTO ARTICOLO >>> Crossfit: cos’è, come si pratica, quanto dura un allenamento

Fit boxe: come cominciare l’allenamento e che tipo di sfrorzo richiede

Uno degli scopi principali nella fit boxe è la prevenzione delle malattie cardiocircolatorie Ecco perché lo sforzo deve essere di tipo aerobico come quando si vuole dimagrire e deve essere effettuato dalle due alle quattro volte la settimana.

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Sono diverse le fasi per un buon allenamento di fit boxe. Prima di cominciare con le mosse e il sacco, è importante un buon riscaldamento a base di stretching, sempre a ritmo di musica. Servono quindi esercizi di allungamento muscolare, attivi e passivi, cioé con estensione graduale oppure con il mantenimento di una certa posizione.

Esaurita questa prima fase dovremo passare  alle tecniche per le braccia e le gambe anche se è essenziale allenare ogni gruppo muscolare. Saranno interessati pettorali, bicipite, tricipite, addominali, glutei, cosce, tronco, ma anche muscoli dorsali delle spalle e gambe. I ritmi saranno sempre alti e sempre e dietro suggerimento dell’istruttore. A fine seduta inoltre potrà essere utile provare alcune tecniche di rilassamento come il training autogeno o lo yoga in modo da smaltire tutte le tossine eliminate.

Federico Danesi

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