Ciclismo, il Covid fa un’altra vittima: addio a Cristopher Mansilla. Muore per complicanze polmonari il trentenne cileno campione panamericano
Il Covid-19 non si ferma. Nonostante l’aumento esponenziale del numero di vaccinati in tutto il mondo, il virus continua a contagiare e a mietere vittime anche nel dorato mondo dello sport professionistico. Proprio mentre il Giro d’Italia sta per entrare nel vivo con una serie di tappe impegnative ed entusiasmanti, dall’altra parte del mondo un corridore professionista molto amato in Sud America perde la vita a causa del terribile coronavirus.
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Il mondo del ciclismo piange la scomparsa di Cristopher Mansilla, trentenne corridore cileno, a causa di complicanze polmonari insorte dopo aver contratto il virus. Mansilla era uno degli sportivi più amati nel suo Paese, una sorta di icona vivente: il suo curriculum del resto parlava da sè. Aveva partecipato ai Mondiali su pista nel 2012, ai Giochi Panamericani su pista in cui aveva raccolto i risultati più importanti: due ori nell’Americana (2011 e 2012), un argento nell0 Scratch (2011) e un altro nell’Omnium (2014), oltre a due bronzi nello Scratch (2014 e 2015). Inoltre aveva conquistato un oro nel 2008 e un bronzo nel 2009 nella specialità sprint a squadre.
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Ciclismo, il Covid uccide Marsilla: il suo ultimo messaggio
A causa dell’aggravarsi delle sue condizioni di salute, Mansilla era stato sedato e gli era stato indotto il coma. Poco prima aveva pubblicato sui social un messaggio particolarmente intenso e commovente che letto alla luce della sua improvvisa scomparsa suona come una sorta di testamento morale: “Mi indurranno in coma a causa del problema ai polmoni che mi affligge. Vediamo se questo corpo non è arrugginito e può svegliarsi ancora una volta. Posso solo ringraziare la mia famiglia, il mio fratellino, mamma e papà per tutto, e gli amici per il loro sostegno. Con questo vi saluto fino alla fine di questa tappa decisiva. Saluti e benedizioni a tutti”.