Superlega, arriva la stangata dell’Uefa per i tre club che ancora non hanno abbandonato il progetto? La bomba dalla Spagna
Da qualche giorno il clamore mediatico sul progetto Superlega è andato attenuandosi. Ma la Uefa sta ancora lavorando per punire i club come Juventus, Real Madrid e Barcellona che non hanno abbandonato il progetto. E la conferma questa volta arriva dalla Spagna con le parole di Edoardo Inda, direttore di ‘Ok Diario’.
Secondo il giornalista, il fascicolo aperto dalla federazione internazionale può portare solo all’esclusione dei tre club dalle competizioni continentali. Nei giorni scorsi ci sarebbe stato un tentativo di mediazione tra Ceferin e i due presidenti dei club spagnolo, Florentino Perez e Juan Laporta. ma il presidente dell’Uefa pretende una lettera formale di scuse e di pentimento che non è arrivata e forse non arriverà mai.
Contro il progetto e le idee rivoluzionarie della Superlega si è espresso anche Javier Tebas, presidente della Liga spagnola che rischiava di essere tagliata fuori da tutto: “Credo che i club non ci riproveranno per molto tempo. Già nel 2019 abbiamo dovuto affrontare UEFA ed ECA perché volevano cambiare modello alla Champions. Ma siamo sempre di fronte a progetti da bar”.
LEGGI ANCHE QUESTO ARTICOLO >>> Superlega, Juventus all’attacco: il comunicato ufficiale
Superlega, Andrea Agnelli non molla e sta studiando una controproposta. La posizione dell’Ue
In realtà però le tre dissidenti non hanno nessuna intenzione di mollare. Come conferma il ‘Corriere dello Sport’, Andrea Agnelli ha incassato la bocciatura ma starebbe lavorando ad un modello alternativo. Un progetto simile alla Superlega, solo con maggiore aperture verso tutti i campionati e non un torneo ristretto ai club fondatori.
A dare una mano alla Superlega potrebbe essere la Commissione Antitrust della Unione Europea. La Uefa infatti ha di fatto un doppio ruolo, super partes nell’organizzazione delle varie manifestazioni continentali, ma fondamentale perché tratta i diritti tv e quelli di sponsorizzazione. Una posizione che ai club, soprattutto quelli più ricchi, non sta bene e lo ripetono da tempo. E quindi, come spiega ‘Il Sole 24 Ore’ l’intervento dell’Antitrust potrebbe cambiare tutte le carte in tavola.