L’Inter torna a vincere in Italia dopo quasi undici anni di attesa al termine di un campionato straordinario che apre nuove ipotesi per il futuro del club
É stato un anno molto particolare per l’Inter. Che torna a vincere il campionato italiano a distanza di oltre undici anni dal suo ultimo trionfo.
L’ultima volta che l’Inter aveva festeggiato un grande trionfo al termine di una stagione straordinaria era il 16 maggio 2010: era la squadra di Mourinho, ma anche di Milito, Thiago Motta, Zanetti e Cambiasso. Da quella incredibile stagione che portò l’Inter non solo in cima all’Europa ma anche in vetta al mondo sembra essere stato imboccato una sorta di tunnel, un sortilegio che non ha più portato alcun trofeo alla causa dei nerazzurri. Nel frattempo ci sono stati due passaggi di mano al vertice della società. E dalla lunga presidenza di Massimo Moratti, si è arrivati a quella di Steven Zhang e alla gestione di Antonio Conte.
Una gestione non facile se si considera che prima dell’inizio di questa stagione vincente Conte sembrava essere destinato ad andarsene. Zhang lo forzò a restare. E Conte accettò il patto, non senza sottolineare che secondo lui la squadra “non era adeguata per vincere”. E invece l’Inter ha vinto.
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Una serie positiva di diciotto partite, undici vittorie di fila, dalla prima alla undicesima giornata. Un attaccante come Lukaku che firma 20 gol e dieci assist. Una squadra che soffre, esce male dalla Champions League, non arriva alla Coppa Italia ma si ritrova proprio nel suo momento più difficile sgretolando la resistenza di tutte le avversarie: Juventus, Milan e infine Atalanta.
Steven Zhang, rientrato dalla Cina poche ore prima della festa scudetto garantisce che il gruppo Suning, che sembrava essere destinato a cedere al miglior offerente non più di due mesi fa, non ha alcuna intenzione di andarsene. Ha portato un nuovo fondo con un importante prestito ponte, chiudere i conti di questa stagione e investire per il futuro.
Resta da capire se e come l’Inter evolverà: con Zhang, con Conte o meno. Con o senza Lukaku, richiestissimo dal mercato. Nessuna conferma è scontata.
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Steven Zhang, sorpreso a sventolare un bandierone dal tetto del The Corner, il palazzone nel nuovo centro direzionale che da due anni è sede del club nerazzurro, rivolge parole al miele proprio a Moratti: “Lo scudetto è dedicato ai tifosi. Da parte mia ringrazio soprattutto mio padre e lui, che in questi anni mi ha guidato e supportato dal punto di vista emotivo e psicologico e mi ha aiutato a capire che cos’è l’Inter”.
Quanto al futuro… “Da 100 anni l’Inter è l’Inter. Il nostro obiettivo è diffondere energia positiva, speranza, inclusività, idee innovative alle persone che circondano il club e la squadra. Non importa se siete fan dell’Inter, appassionati di calcio o se non siete grandi fan dello sport, tutto quello che noi facciamo, i nostri messaggi e i nostri progetti avranno questi valori”.
Marotta parla di ciclo: “Non mi nuovo dall’Inter, il mio futuro è qui per proseguire questo progetto che è ambizioso e ha un futuro. Vogliamo la seconda stella, e la presenza di Antonio Conte dà ampie garanzie per il futuro”.
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