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Pugilato, muore il giovane campione giordano dopo 10 giorni di coma

Rashed Al-Swaisat era entrato in coma subito dopo avere perso conoscenza nel terzo round del match dei mondiali giovanili di boxe contro l’estone Vingradov: terapie inutili, il giovanissimo è deceduto senza riaprire gli occhi

Rashed Al SwaisatRashed Al Swaisat
In blu poco prima di subire il KO fatale Rashed Al Swaisat (Foto AIBA)

Le sue condizioni erano considerate gravi fin da subito, disperate. Ma fino all’ultimo i medici dell’ospedale polacco di Kielce avevano sperato che Rashed riaprisse gli occhi e reagisse alle cure.

Rashed Al-Swaisat è deceduto ieri notte dopo 10 giorni di coma senza mai riprendere conoscenza. É un’altra vittima del ring ma le cause della sua morte dovranno essere attentamente valutate sia dalla giustizia polacca che dall’AIBA, l’associazione internazionale di boxe.

Rashed Al-Swaisat aveva 18 anni, era giordano. Era un pugile promettente che aveva ottenuto l’accesso ai mondiali dei mediomassimi. Il primo turno lo vede opposto al quotatissimo estone Anton Vinogradov: Rashed va subito in difficoltà e subisce diversi pugni molto pesanti ma il match non viene atterrato fino a quando non va KO, 2.17” della terza ripresa. Il giovane perde subito conoscenza: viene messo in sicurezza e portato d’urgenza all’ospedale di Kielce.

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Una vittima della boxe

Le sue condizioni appaiono subito molto gravi: i medici decidono anche di sottoporlo a un delicato intervento alla testa nel tentativo di asportare un ematoma. Il coma farmacologico non garantisce alcuna ripresa e domenica le sue condizioni si aggravano irrimediabilmente. Morirà nella notte.

L’AIBA ha diffuso un comunicato ci cordoglio nel quale si stringe alla famiglia, ai compagni e agli avversari di Rashed. Le autorità polacche hanno aperto un’inchiesta per evidenziare eventuali responsabilità e verificare che i soccorsi siano stati tempestivi.

La morte di Rashed Al-Swaisat arriva a due anni e mezzo di distanza da quella di Patrick Day, pugile professionista 27enne deceduto per alcuni gravi traumi al cervello dopo avere subito tre knock down nel match contro Charles Conwell.

Mauro Marchina

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