Serie A, dalle parole ai fatti: il consiglio federale della Figc ha varato la norma che stronca sul nascere qualsiasi ipotesi di Superlega
Il dado è tratto e non si torna indietro. Questo 26 aprile 2021 potrebbe diventare una data storica per il calcio italiano e per la nostra Serie A: il consiglio federale ha infatti approvato pochi minuti fa all’unanimità una norma che vieta espressamente alle società di partecipare a tornei non organizzati e approvati da Uefa, Fifa e Figc stessa. È stato infatti modificato l’articolo 16 delle Noif (Norme organizzative interne federali): “Ai fini della iscrizione al campionato le società si impegnano a non partecipare a competizioni organizzate da associazioni private non riconosciute dalla FIFA, dalla Uefa e dalla FIGC“. Tradotto: d’ora in poi chi si iscrive al campionato di Serie A non potrà disputare tornei o manifestazioni private non riconosciute dagli enti calcistici nazionali e internazionali.
LEGGI ANCHE>>>UEFA, le decisioni dell’Esecutivo su Superlega ed Europei
LEGGI ANCHE>>>Gravina stoppa i ribelli: pronta la norma anti-Superlega
La norma anti-Superlega preannunciata e voluta a tutti i costi dal presidente federale Gabriele Gravina viene così approvata a tempo di record: “E’ una misura necessaria tesa a scoraggiare qualsiasi tentativo di porsi fuori dalle regole”, le dichiarazioni del numero uno di Via Allegri che subito dopo dimostra di condividere la linea dura del presidente dell’Uefa, Alexsander Ceferin: “Le sue parole sono un aut aut già dato in tempi non sospetti. Chi continua a insistere con la storia della Superlega sarà sanzionato anche con l’esclusione dalle competizioni internazionali. Con Ceferin – ribadisce Gravina – ci siamo trovati immediatamente sintonizzati e mi ha colpito la sua determinazione nel voler risolvere subito questo problema“.
LEGGI ANCHE>>>Serie A, lotta Champions: calendario a confronto Milan, Juve, Atalanta e Napoli
Serie A, Gravina accelera per playoff e riforme dei campionati
Non si vive di sola Superlega però. Gravina ha infatti annunciato un’accelerazione importante su due riforme del sistema calcio da sempre sbandierate ma arenatesi di fronte al blocco dei presidenti di Serie A e B, la riduzione del numero di squadre professionistiche e l’introduzione dei playoff: “Il format deve tenere conto della riduzione di squadre, mi spiace solo di non aver centrato i tempi giusti. Non è un mistero la mia idea su playoff e playout, ora che ci sta pensando anche la Premier League è diventata di moda anche da noi”.