Superlega, c’è lo scoop eclatante: privilegiate due big

Superlega, l’autorevole quotidiano tedesco Der Spiegel svela un clamoroso retroscena sui vincoli contrattuali che avrebbero legato i 12 club fondatori

Superlega
Superlega (Getty Images)

Continua a far discutere e a suscitare spunti polemici, nonostante sia miseramente naufragata a una velocità supersonica. Parliamo della cosiddetta Superlega, che ha conosciuto una parabola rapidissima consumatasi nell’arco di 48 ore, ma sufficiente a squassare gli equilibri del calcio internazionale. Nonostante il presidentissimo del Real Madrid Florentino Perez, vera e propria eminenza grigia del progetto, si ostini a considerare vivo un disegno che tutti gli altri protagonisti hanno stracciato senza possibilità di tornare indietro, la Superlega comtinuerà a far parlare di sè come un progetto morto e sepolto ma gravido di conseguenze.

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Nelle ultime ore a tal propsito sono emersi retroscena curiosi e inriganti, soprattutto per merito del settimanale tedesco Der Spiegel, autorevole organo di informazione che ha svelato particolari finora rimasti ignoti. Quello che emerge dai documenti pubblicati sul profilo twitter del prestigioso magazine teutonico è la posizione di assoluto privilegio di due club in particolare, Real Madrid e Barcellona.

Superlega, Der Spiegel svela tutto: quattro club penalizzati rispetto agli altri

Secondo il protocollo d’intesa firmato dai 12 grandi club fondatori della Superlega (che inizialmente erano 15) sarebbero stati quattro i club più penalizzati dalla ripartizione degli introiti: Milan, Inter, Borussia Dortmund e Atletico Madrid. Al contrario, Barcellona e Real Madrid erano le due società che avrebbero goduto dei maggiori benefici economici derivanti dalla vendita dei diritti della competizione. Un’altra notizia di grande interesse è il carattere vincolante dell’accordo che, almeno inizialmente, aveva previsto la presenza delle due big tedesche (Bayern e Dortmund) e del Paris Saint Germain tiratesi indietro quasi subito. Il Der Spiegel sottolinea inoltre che le clausole di uscita dal contratto non saranno così facili da far valere. Sulla carta, quindi, l’ipotesi della Superlega non è ancora tramontata almeno a livello formale.

 

 

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