Jayden Hayward lascerà l’Italia a fine stagione e farà ritorno in Australia: l’annuncio del campione neozelandese fa commuovere gli appassionati
Jayden Hayward lascierà l’Italia a fine stagione. Gli affetti e la famiglia prima di tutto. Anche di una carriera che ha ancora molto da raccontare. Ma di fronte alla salute di una persona cara, a maggior ragione di un figlio, tutto il resto scivola inevitabilmente in secondo piano. Ed è proprio per questo che il 34enne campione neozelandese di rugby, estremo del Benetton Treviso e punto di forza della Nazionale italiana, al termine della stagione lascerà il nostro Paese per fare ritorno in Australia.
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Hayward si trasferirà nell’emisfero australe per aiutare il proprio bambino a risolvere importanti problemi di salute. Un fatto strettamente privato e intimo che il campione della Benetton ha deciso di rendere pubblico dopo l’addio alla maglia azzurra al termine del Sei Nazioni 2020. Ecco spiegato il motivo per cui in questa stagione il commissario tecnico della Nazionale Franco Smith non abbia mai convocato Hayward: “Dopo il Sei Nazioni del 2020 ho abbandonato il rugby internazionale a causa dei problemi di salute di mio figlio. Sebbene la maggior parte di questi problemi siano stati al momento superati – ha sottolineato Hayward – abbiamo deciso che lo stile di vita in Australia sarà più adatto per mio figlio che è affetto da autismo e da disturbi da deficit di attenzione/iperattività”.
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Rugby, Hayward commuove i fan: “La mia famiglia prima di tutto”
“La mia famiglia si è sacrificata molto per me nel corso degli anni, così che potessi seguire il mio sogno e adesso è arrivato il momento di mettere loro al primo posto – ha proseguito Hayward prima di dedicare un pensiero affettuoso alla sua quasi ex squadra -. In questi sette anni spero di aver lasciato il segno in Benetton e di aver contributo alla crescita del club. Treviso avrà sempre un posto speciale nel mio cuore. Qui è dove è nato mio figlio Noah, è una città di cui conserveremo tantissimi bei ricordi, posti che avrei potuto solo sognare”.