Guai in vista per i Brooklyn Nets che rischiano di perdere fino ai play off il loro miglior realizzatore. Si allungano i tempi di recupero di James Harden
Guai in vista per i Brooklyn Nets. La franchigia dell’NBA, attualmente al secondo posto nella Eastern Conference e considerata nei pronostici degli addetti ai lavori come una delle grandi favorite per la conquista del titolo, rischia di perdere a lungo una delle sue stelle più luminose. Parliamo di James Harden, trentunenne fuoriclasse dei parquet americani ingaggiato a gennaio dalla franchigia di Brooklyn con il chiaro intento di lanciare l’assalto alla conquista dell’anello di campione NBA.
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Harden avrebbe dovuto rientrare in questi giorni dopo l’infortunio accusato a un ginocchio, ma un problema avuto durante il percorso di riabilitazione ne ha bloccato il ritorno sul parquet. Sconsolato il coach di Brooklyn, Steve Nash: “James Harden potrebbe non essere dei nostri fino all’inizio dei playoff, non lo so”. Uno scenario inquietante per Nash che da gennaio in poi solo in sette occasioni è riuscito a schierare dall’inizio il trio delle meraviglie Irving-Harden-Durant.
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Harden, l’infortunio al ginocchio è più grave del previsto: la situazione
Un brutto e improvviso passo indietro. Un intoppo inatteso nel percorso riabilitativo che ha allungato a dismisura i tempi di recupero per James Harden, autentico trascinatore dei Nets nelle sue prime uscite e costretto a fermarsi proprio sul più bello a causa di un guaio a un ginocchio. Inizialmente solo un indurimento, poi trasformatosi in problerma muscolare e forse degenerato in qualcosa di più serio. Il quadro clinico non è confortante, come ribadito dal coach Steve Nash: “Torneremo a valutare la sua condizione quando ci saranno miglioramenti e appena possibile sarà di nuovo in campo al nostro fianco – ha spiegato Nash – continuiamo a supportare Harden e l’obiettivo dell’intero staff è quello di riaverlo nelle condizioni fisiche migliori. Prima o poi potremo tornare a contare su di lui, ma ora come ora non è possibile fissare una data”.