Il presidente Figc Gabriele Gravina (Getty Images)
Il presidente della Figc, Gabriele Gravina, passa decisamente al contrattacco: pronta una norma che obbligherà i club di A a partecipare alle competizioni Uefa
La Federcalcio passa al contrattacco. Dopo il naufragio del progetto della Superlega grazie al forfait della notte scorsa di tutti i sei club inglesi cofondatori dell’organizzazione. le istituzioni calcistiche sono pronte a sferrare una pesante controffensiva destinata a incidere sulla vita delle società per i prossimi anni. E il regista dell’operazione è il presidente federale Gabriele Gravina, ormai sempre più uomo forte del calcio italiano anche e soprattutto in virtù di quanto accaduto nella giornata di ieri in cui il numero uno della Figc è stato eletto come nuovo membro dell’Esecutivo Uefa con 53 voti su 55. Praticamente un trionfo sbattuto in faccia alle tre grandi ‘ribelli’.
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Gravina è stato chiarissimo: tutti i club che si iscriveranno ai tornei nazionali (Serie A, Serie B, Coppa Italia, etc.) dovranno impegnarsi a partecipare solo ed esclusivamente alle competizioni organizzate dalla UEFA, pena l’esclusione dal sistema. Il presidente proporrà lunedì al Consiglio Federale di tramutare questo principio in una norma nero su bianco, a prescindere da come si evolverà la vicenda Superlega, peraltro ormai a un passo dallo sgretolamento definitivo.
La conseguenza diretta di un provvedimento del genere che potrebbe vedere la luce già all’inizio della prossima settimana è che tutte le società italiane, comprese ovviamente Juventus, Inter e Milan, potranno continuare ad iscriversi al campionato di Serie A solo confermando la partecipazione alle competizioni organizzate dall’Uefa. Gli unici tornei considerati legittimi saranno dunque la Champions League, l’Europa League e la neonata Conference League.
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Una norma del genere è tesa a scongiurare eventuali nuove ‘ribellioni’ di qualsiasi tipo e a scoraggiare tutti quei club che volessero mettersi in proprio a scapito delle competizioni ufficialmente riconosciute dalle istituzioni calcistiche internazionali. Mai più, di conseguenza, un’altra Superlega.
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