Calcio

Serie A, salta una delle gare più attese? Colpa della Superlega

A margine del dibattito internazionale, non solo sportivo ma anche politico che ha travolto il mondo del calcio dopo l’annuncio della Superlega, si registrano prese di posizione molto forti

Roberto De Zerbi, tecnico del Sassuolo (Getty Images)

Tra le tante voci che si sono sollevate reagendo all’annuncio della creazione della Superlega desta un certo scalpore quella del tecnico del Sassuolo Roberto De Zerbi che ha platealmente chiesto di non scendere in campo domani contro il Milan a San Siro.

Superlega, quelli contro

Il tecnico dei neroverdi è chiarissimo. E molto esplicito: “Questo è un vero e proprio colpo di stato. E io non ho alcun piacere di dovere giocare domani questa partita contro il Milan che è una delle squadre fondatrici di questo progetto. Fosse per me domani non andrei a Milano e la partita non si giocherebbe. Ma non dipende da me. Se il mio amministratore delegato Giovanni Carnevali mi obbliga a farlo andrò, ma ci sono rimasto male”.

De Zerbi non è il primo allenatore che si è dichiarato del tutto contrario all’ipotesi di una Superlega che coinvolga i top club europei… “Ne ho parlato a viso aperto con i miei giocatori e tutti sanno esattamente come la pensano. Sono molto arrabbiato. É un colpo di stato in tutto e per tutto, nei contenuti e nei modi”.

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“Il pallone è mio…”

De Zerbi usa esempi semplici e molto chiari: “La cosa mi ricorda i ragazzi che al campetto portano il pallone e ti dicono ‘gioca chi dico io, oppure me lo porto via’. Il gioco è condivisione, partecipazione allargata. É  come se dicessero a chi è figlio di un operaio che anche studiando e impegnandosi al massimo un domani non potrà fare il dottore o l’avvocato. I meriti esistono e sono da tutelare”.

De Zerbi chiude con una frase che non è solo una provocazione: “Dipendesse da me a Milano non giocheremmo. Non si può giocare con squadre che si ritengono al di sopra delle regole e delle parti. Le cose possono anche essere fatte alla luce del sole, e non con comunicati stampa diffusi alla domenica a mezzanotte. Il calcio è di tutti e presuppone meritocrazia. L’iniziativa di questi club lede un principio fondamentale, il diritto del più debole per tutelare business e aspetti economici. É  inaccettabile”.

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Sono diverse le voci di dissenso sul progetto Superlega (Getty Images)

C’è chi dice no

L’ipotesi di De Zerbi di non scendere in campo è stata avanzata anche in diversi altri paesi da altri allenatori. In Italia anche Claudio Ranieri e Sinisa Mihajlovic hanno espresso pareri molto critici sulla creazione della Superlega. Tra i tifosi invece si sta facendo strada l’ipotesi di uno sciopero bianco: abbandonare tutte le piattaforme streaming e televisive e dedicare tempo e risorse alla creazione di squadre amatoriali.

Mauro Marchina

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