Tra i tantissimi protagonisti sul campo di padel c’è Ignazio Moser, figlio del grande campione del mondo e star del web: un incontro ravvicinato con il perimetro del campo…
Il padel è uno sport per tutti. Ci sono corsi anche per i giovanissimi, persino per i bambini; ed è una passione che sta spopolando a tutte le generazioni.
Eppure anche il padel comporta qualche rischio. Gli esperti per esempio stanno riscontrando un certo sovrallenamento da parte degli appassionati che, in periodo di pandemia e di lockdown, cercando di non rinunciare agli allenamenti e a qualche partita là dove gli impianti non sono chiusi. Troppi allenamenti possono portare a qualche acciacco muscolare, infiammazioni e soprattutto all’epicondilite. Nulla di grave e nulla di irreparabile. Ma bisogna allenarsi con qualche cautela ed evitare di continuare a giocare quando si avverte qualche dolore.
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Il padel è uno sport senza contatto: si gioca in un campo diviso da una rete. Ma anche in una competizione che non dovrebbe prevedere scontri di gioco, non sono esclusi gli incidenti. É proprio quello che è capitato a Ignazio Moser, figlio dell’ex campione del mondo e bandiera del ciclismo italiano Francesco, e stella dei social e del web.
Moser è famoso non solo per la sua attività sportiva ma soprattutto per la sua partecipazioni ai reality che gli hanno portato in dote una fidanzata come Cecilia Rodriguez. La sorella di Belen. Un paio di giorni fa Moser ha pubblicato una foto inquietante, taglio al volto e occhio tumefatto. Colpa di una botta contro il perimetro del campo che lo ha mandato KO. Pronto soccorso, TAC e nove punti di sutura all’arcata sopraciliare. Con altri messaggi social Moser ha tranquillizzato tutti. Qualche giorno di riposo e potrà riprendere a palleggiare.
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L’incidente più temuto sul campo di padel avviene quando il perimetro, costituito da alte pareti di cristallo, va letteralmente in frantumi. Non è una cosa così inconsueta, è accaduta ancora pochi giorni fa, a Rende, durante un torneo open del calendario italiano. Molto spesso la foga del gioco porta gli atleti a spingersi al limite pur di recuperare la pallina nelle condizioni più estreme. A volte, purtroppo, la spinta è eccessiva e si finisce per esagerare.
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