Era da almeno due anni che si parlava di un possibile ritorno di Ibrahimovic con la maglia della nazionale. Non solo un tributo al grande campione ma una opportunità in vista del prossimo Europeo
Da almeno due anni in tutta la Svezia si è alzato un vero e proprio movimento popolare e ha cercato di sollecitare il commissario tecnico della nazionale per richiamare nella rappresentativa svedese Zlatan Ibrahimovic.
Per la verità non è che Janne Anderson si sia mai dichiarato contrario, anzi. Nonostante tra il CT e Ibra qualche dissapore ci sia stato, “ma ci siamo chiariti da uomo a uomo con quattro chiacchiere in una stanza chiusa” ha detto Ibrahimovic, il commissario tecnico aveva sempre lasciato la porta aperta.
A qualsiasi giornalista gli chiedesse se in Nazionale potesse esserci ancora spazio per Ibrahimovic, Anderson rispondeva sempre “Da parte mia la porta è aperta, ma visto che è stato lui a chiudere con la Nazionale credo che tutto dipenda dalla sua volontà”.
È bastata una mezza apertura, alcuni mesi fa, poco dopo che il fuoriclasse era tornato al Milan, e si è tornato di nuovo a parlare di Zlatan in gialloblu. La Svezia stava tranquillamente avviandosi a conquistare una presenza alla fase finale del prossimo Europeo e Ibrahimovic si è limitato a dire… “Se me lo chiedessero, non lo rifiuterei. Potremmo parlarne”.
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Oggi, inevitabilmente, Zlatan Ibrahimovic è stato il grande protagonista della prima conferenza stampa ufficiale della nazionale svedese. Un giocatore che, di fronte ai giornalisti, sa sempre come regalare emozioni: a volte con delle battute sferzanti, altre con delle polemiche.
Ma stavolta è venuto fuori il lato umano del fuoriclasse, che di fronte a una domanda sui suoi figli, e su come avessero accolto una nuova convocazione in Nazionale, è arrivato a commuoversi… “I miei figli sono felici di questa mia convocazione – ha detto Ibra prima di accennare qualche lacrima e interrompere le sue dichiarazioni per qualche secondo in una sala conferenze silenziosissima.
Ibra poi ha raccontato il suo tenero momento familiare: “Anche se mio figlio Vincent quando è stato il momento di partire ha pianto un po’ e non voleva che me ne andassi, ma ora è tutto a posto”.
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