Francesco Totti diventa di nuovo protagonista in TV con la docufiction “Speravo de mori’ prima” in onda da venerdì in esclusiva su SKY. Un documentario biografico rispettoso di tutte le sfaccettature di un personaggio complesso nei suoi oltre venticinque anni di carriera
Trapelano sempre nuove curiosità a proposito di “Speravo de mori’ prima”, la fiction su Francesco Totti realizzata da SKY in onda su SKY Atlantic a cominciare da venerdì prossimo, 19 marzo.
A interpretare Francesco Totti è Pietro Castellitto, 31 anni, tifoso romanista sfegatato, che per calarsi nel ruolo del capitano della Roma ha lavorato molto a lungo, chiacchierando più volte con l’ex calciatore e facendosi raccontare diversi episodi della sua vita che nella fiction vengono documentati ampiamente.
Tra i tanti il controverso rapporto tra Totti e Luciano Spalletti, interpretato da Gianmarco Tognazzi. Divertentissima una battuta tra Totti e Castellitto nel quale il calciatore spiega all’attore come girare le scene con Spalletti… “Non c’è bisogno che lo guardi, tanto non ti guarda lui”. “Ma come hai gestito la cosa?” chiede l’attore, “Con serenità” risponde Totti.
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La trama di “Speravo de mori’ prima” si appoggia in gran parte sulla biografia di Totti, scritta con Paolo Condò. Non mancano ricostruzioni molto dettagliate del suo esordio, del suo addio, delle sue prime partite da ragazzino e delle sue esperienze in Nazionale. Con un lungo frammento dedicato allo scudetto vissuto da Totti da grande protagonista.
Al calciatore la fiction è piaciuta molto: “L’ho vista e mi ci sono riconosciuto. Credo che il personaggio rispecchi quello che sono stato sul campo, credo che Pietro abbia fatto un grande lavoro cercando di tirare fuori quegli aspetti del mio carattere che magari sul campo restavano più nascosti”.
Castellitto, dopo ore e ore trascorse con il Capitano, conferma un aspetto importante: “Alla base del calciatore c’è una caratteristica umana fondamentale di Francesco, che è la sua grandissima autoironia. Ho rivisto cose che nemmeno io conoscevo, altre delle quali ho preferito dimenticarmi” ha detto il Pupone riferendosi in particolare allo sputo a Poulsen agli europei del 2006 e al calcione rifilato a Balotelli in una finale di Coppa Italia. “Ma quello non ero io – dice il Pupone – e ancora oggi non so come ho fatto a fare cose del genere. Me ne sono vergognato talmente tanto da averle rimosse completamente”.
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