Lo sviluppo e il successo del padel nel nostro paese sono una realtà, tantissimi iscritti in un movimento che è diventato social e molto trasversale
Da quando il padel è nato, nel 1969, gli iscritti a questo movimento sono diventati centinaia di migliaia.
Il successo del padel
In Italia il padel si è sviluppato un vero e proprio boom di appassionati, curiosi e frequentatori che ha costretto numerosi club di tennis ad adattarsi alla crescente richiesta del pubblico, cambiando la tipologia dei campi e delle strutture.
Un successo simile a quello del calcetto, che ha visto moltissimi club tennistici tradizionali trasformarsi gradualmente. O del beach volley che oggi accoglie molte migliaia di appassionati in campi all’aperto.
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Perché il padel piace
Il padel è economico, molto meno pretenzioso del tennis da un punto di vista tecnico e sta creando una dinamica social molto forte: i club si stanno moltiplicando molto rapidamente. Nel padel si impara molto rapidamente: è uno sport divertente, non invasivo – soprattutto se si gioca in coppia – e decisamente molto meno estremo dello squash che costringe a ritmi altissimi, cambi di direzione frenetici e non poco stress.
Nel padel è fondamentale trovare il proprio spazio nel campo, capire le proprie potenzialità di colpo e sfruttare il posizionamento.
Il rapporto di coppia è fondamentale, l’intesa con il compagno, difendere i punti deboli e sfruttare le individualità di ognuno dei due giocatori del team.
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Social e gioco
L’aspetto social è fondamentale: in Italia sono presenti numerose app con le quali si possono prenotare campi e lezioni, ma anche cercare compagni di allenamento e di gioco. Una vera e propria febbre che ha portato questa disciplina a crescere come nessun’altra in meno di dieci anni. Un successo enorme che si è concretizzato con decine di strutture in Sicilia, dove i campi sono moltissimi, oltre che nel Lazio e in Lombardia.
É incredibile il modo in cui il padel abbia attecchito sul tessuto sportivo italiano allargandosi a macchia d’olio.
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Momento non facile
Purtroppo il Covid ha impattato duramente anche questa disciplina, come qualsiasi altro sport: la pandemia ha azzerato l’attività amatoriale che al momento è impossibile. Così come non si può andare in palestra o in piscina.
Possono allenarsi solo i giocatori tesserati che partecipano a campionati agonistici e che possono essere considerati dei ‘pro’. Ma la speranza è che a breve i campi, che al momento devono rispettare i protocolli dei decreti per il contenimento della pandemia, possano riaprire.